CIL 06, 20905 (Q10111)

From EAGLE MediaWiki
Revision as of 13:56, 28 May 2015 by FerraroAntonella (talk | contribs) (‎Created claim: Property:P13: Agli Dei Mani. A Giunia Procula, figlia di Marco, che visse 8 anni, 11 mesi e 5 giorni, e ha lasciato nel lutto gli sventurati padre e madre. Marco Giunio Eufrosino fece per sé e per [...]. Lascia che...)
Jump to navigation Jump to search
Ara di Iunia Procula
Language Label Description Also known as
English
CIL 06, 20905
Ara di Iunia Procula

    Statements

    EDR123124
    0 references
    AGLI DEI MANI DI GIUNIA PROCULA FIGLIA DI MARCO CHE VISSE 8 ANNI, 11 MESI E 5 GIORNI LASCIANDO NEL LUTTO GLI SVENTURATI GENITORI. MARCO GIUNIO EUFROSINO POSE PER SE' E... LASCIA CHE LE OSSA DEI GENITORI E DELLA FIGLIA RIPOSINO INSIEME. QUELLO CHE HAI FATTO A NOI SARA' FATTO ANCHE A TE, CREDIMI, E PAGHERAI DI PERSONA. Quanto è qui scritto serva a perenne infamia della liberta Atte, perfida avvelenatrice subdola e senza cuore. Chiodi e funi le leghino il collo, pece bollente le bruci il petto malvagio. Gratis fu fatta liberta e se ne andò con l'amante; raggirò il padrone; mentre giaceva in letto, gli portò via l'ancella e lo schiavetto che l'assistevano, sì da indurre alla disperazione quel povero vecchio che rimase solo e abbandonato, dopo essere stato derubato. Lo stesso scritto vale per Imno e Zosimo che l'hanno seguita.
    1 reference
    Lidia Storoni Mazzolani
    1991
    Milano
    Iscrizioni funerarie romane
    203
    Agli Dei Mani. A Giunia Procula, figlia di Marco, che visse 8 anni, 11 mesi e 5 giorni, e ha lasciato nel lutto gli sventurati padre e madre. Marco Giunio Eufrosino fece per sé e per [...]. Lascia che le ossa dei genitori e della figlia riposino insieme. Quello che tu hai fatto a noi spera sia fatto anche a te. Credimi, tu sarai testimone per se stesso. Quanto è qui scritto sia di marchio perenne d'infamia per la liberta Acte, perfida avvelenatrice subdola e senza cuore. Chiodi e funi di sparto le leghino il collo e pece bollente bruci il suo petto malvagio. Ottenne la libertà senza pagare e se ne andò con l'amante; raggirò il patrono e mentre giaceva nel letto gli portò via l'ancella e il giovane che l'assistevano, così da indurre alla disperazione quel povero vecchio, che rimase solo e abbandonato, dopo essere stato defraudato. Questo stesso marchio d'infamia valga anche per Imno e per coloro che hanno seguito Zosimo.
    0 references