CIL 11, 01616, cfr. p. 1267; CLE 1190 (Q11921)

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CIL 11, 01616, cfr. p. 1267; CLE 1190
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    Agli dei Mani. Quintus Vibius Maximus Smintius, figlio di Lucio, della tribù Scaptia, seviro, fabbro, (fece questo monumento) per sé e per la dolcissima moglie Maeminia Maxima, figlia di Quintus, per il figlio Quintus Vibius Verus, figlio di Quintus, e per suo fratello Lucius. Questa lapide starà a protezione del sepolcro dopo la morte, e al tempo stesso darà conto dei defunti che vi sono sepolti. Se però crediamo che ci sia qualcosa dopo la morte, a che scopo vivere, se non prendiamo precauzioni per il dopo? Il nome e la fama se li porta il vento, il corpo viene cremato, e raggiungiamo la dimora eterna e la fine delle fatiche. Già che stai leggendo questa (iscrizione), impara a fartene una anche tu.
    Sofia Danti e Sofia Rossi