Difference between revisions of "CIL, VI 10098 (Q7001)"
Jump to navigation
Jump to search
(Created a new Item: CIL, VI 10098, Hector) |
(Created claim: Translation IT (P13): Voi che venerate Cibele e che piangete il frigio Attis, finché c’è tempo ed il monte Dindimo è silente nella tacita notte, piangete le mie ceneri; non è estraneo tra quelli Hector e come ombra di...) |
||
Property / Translation IT | |||
+ | Voi che venerate Cibele e che piangete il frigio Attis, finché c’è tempo ed il monte Dindimo è silente nella tacita notte, piangete le mie ceneri; non è estraneo tra quelli Hector e come ombra di Lidia, sono protetto da questo tumulo, io che, piccolo erede di un grande nome, in un piccolo corpo fui una cosa molteplice: esperto a guidare i cavalli, a gareggiare nella lucente palestra, a sopportare gli scherzi, ad ingannare astutamente, a conoscere la fedeltà. Ma gli dei del cielo ti concedano, o Domitilla, quanto meriti, tu che hai fatto in modo che noi non si giaccia in un terreno di poco conto. | ||
Property / Translation IT: Voi che venerate Cibele e che piangete il frigio Attis, finché c’è tempo ed il monte Dindimo è silente nella tacita notte, piangete le mie ceneri; non è estraneo tra quelli Hector e come ombra di Lidia, sono protetto da questo tumulo, io che, piccolo erede di un grande nome, in un piccolo corpo fui una cosa molteplice: esperto a guidare i cavalli, a gareggiare nella lucente palestra, a sopportare gli scherzi, ad ingannare astutamente, a conoscere la fedeltà. Ma gli dei del cielo ti concedano, o Domitilla, quanto meriti, tu che hai fatto in modo che noi non si giaccia in un terreno di poco conto. / rank | |||
+ | Normal rank |
Revision as of 14:10, 27 May 2014
Hector
Language | Label | Description | Also known as |
---|---|---|---|
English |
CIL, VI 10098
|
Hector
|
Statements
Voi che venerate Cibele e che piangete il frigio Attis, finché c’è tempo ed il monte Dindimo è silente nella tacita notte, piangete le mie ceneri; non è estraneo tra quelli Hector e come ombra di Lidia, sono protetto da questo tumulo, io che, piccolo erede di un grande nome, in un piccolo corpo fui una cosa molteplice: esperto a guidare i cavalli, a gareggiare nella lucente palestra, a sopportare gli scherzi, ad ingannare astutamente, a conoscere la fedeltà. Ma gli dei del cielo ti concedano, o Domitilla, quanto meriti, tu che hai fatto in modo che noi non si giaccia in un terreno di poco conto.
0 references