No label defined (Q11985)
Revision as of 16:48, 29 October 2021 by ChiaraCenati (talk | contribs) (Changed claim: Property:P13: Ehi, tu che volgi lo sguardo svagato a queste dimore di morte, trattieni il passo e leggi attento la nostra iscrizione, che l'affetto del padre dedicò a sua figlia, là dove si sarebbero riposti i resti del suo corpo. Qui, mentre l'età in rigoglio fioriva di arti e con l'avanzare del tempo ascendeva alla vetta della gloria, si affrettò l'ora dolorosa segnatami dal fato e rifiutò che spirasse più a lungo il mio alito di vita. Colta, istruita quas...)
No description defined
Language | Label | Description | Also known as |
---|---|---|---|
English |
No label defined
|
No description defined
|
Statements
EDR108621
0 references
574943
0 references
Eh tú, que con mirada errante contemplas la morada de la muerte, detén tu paso y lee estos versos míos que el amor de un padre dedicó a su hija allí donde habrían de colocarse los restos de mi cuerpo. Cuando mi tierna edad iba despuntando ya por sus habilidades, y a medida que pasaba el tiempo aumentaba mi renombre, se apresuró la funesta hora de mi destino y le negó para siempre el aliento a mi vida. Culta e instruida casi por la mano de las musas, fui capaz de embellecer a veces los juegos de los nobles con mis danzas y me mostré ante el público, ¡por primera vez una mujer!, bailando danzas griegas en las fiestas. Y he aquí que en esta tumba, las cenizas de mi cuerpo colocaron las parcas enemigas con un canto. El afecto de mi patrona, su interés y su entrega, todos mis motivos de alabanza y orgullo, no sirven de nada ante mi cuerpo quemado y callan a la hora de mi muerte. He sumido en llanto, yo, su hija, a mi querido padre, y nacida después que él, adelanté sin embargo el día de mi muerte. Mis catorce cumpleaños han sido engullidos por las tinieblas, por la eterna morada de Plutón. Te ruego que, al marcharte, digas que no pese la tierra sobre mí.
1 reference
C. Fernández Martínez
Poesía epigráfica latina
I
108-109
1998
Eucharis, freedwoman of Licinia, a virgin learned and cultivated in all accomplishments; she lived for fourteen years. Ho there, you who with random eye survey the homes of deth, stay your step and read my epitaph, which the love of my father gave to his daughter so that the remains of my body might bestow themselves there. When my blossoming youth was flowering here on earth with accomplishments and, as my age grew, was mounting glory's chariot, the gloomy hour of my destiny hurried and denied the breath of life any longer. I was taught and educated, one might say, at the hands of the Muses, I who lately adorned the games of the nobility with my dancing and was the first woman to appear before the people on the Greek stage. Behold, the Fates, turning their chant to hostility, laid the ashes of my body in this tomb. Now that my body is burnt the favour of my patroness [Licinia], her concern and love, my glories and distinction are silent and quiet in death. I left tears to my father and, though born later, preceeded the day of his death. Fourteen birthdays are held with me here in the eternal house of Dis. I request that, as you depart, you wish the earth to rest light on me.
1 reference
E. Courtney
Musa Lapidaria. A Selection of Latin Verse Inscriptions
Atlanta, Georgia
1995
46-49
Ehi, tu che volgi lo sguardo svagato a queste dimore di morte, trattieni il passo e leggi attento la nostra iscrizione, che l'affetto del padre dedicò a sua figlia, là dove si sarebbero riposti i resti del suo corpo. Qui, mentre l'età in rigoglio fioriva di arti e con l'avanzare del tempo ascendeva alla vetta della gloria, si affrettò l'ora dolorosa segnatami dal fato e rifiutò che spirasse più a lungo il mio alito di vita. Colta, istruita quasi per mano delle Muse io, che poc'anzi animavo con la mia danza le feste dei nobili, e sulla scena greca ero la beniamina del pubblico (opppure: per prima mi esibii in pubblico; o ancora: mi esibivo in pubblico come prima attrice): ecco in questa tomba le Parche avverse deposero le ceneri del nostro corpo in attuazione del loro canto profetico. La predilezione, la sollecitudine, l'affetto della patrona, gli elogi, la rinomanza (che riceveva per causa mia) cremata la mia salma giacciono silenziosi e muti nella morte. Figlia, ho lasciato il pianto a mio padre e, generata dopo, ne ho preceduto il giorno della morte. Qui i miei quattordici compleanni sono racchiusi con me nelle tenebre della eterna dimora di Dite. Ti prego di augurarmi, andando via, leggera la terra.
1 reference
M. Massaro
Epigrafia metrica latina di età repubblicana
Bari
1992
116