Difference between revisions of "CIL 06, 10731, p. 3507 (Q11010)"

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AGLI DEI MANI. Chiunque tu sia, tenero padre o madre che hai generato, ascolta: aver prole è buona cosa, se non è avverso il destino. L'invida morte non ti rapisca alltrettanto presto i figli, sì che tu per i miei, quasi fossero tuoi, possa pregare che, come meritano, sia lieve la terra, e, benché spenti, sopravvivano in effige, e siano oggetto di culto per sempre. Il padre Elio Marcellino al figlio Felicissimo. Feci bene, se intendono qualche cosa gli Inferi. Visse dieci anni, cinque mesi, undici giorni.
Property / Translation IT: AGLI DEI MANI. Chiunque tu sia, tenero padre o madre che hai generato, ascolta: aver prole è buona cosa, se non è avverso il destino. L'invida morte non ti rapisca alltrettanto presto i figli, sì che tu per i miei, quasi fossero tuoi, possa pregare che, come meritano, sia lieve la terra, e, benché spenti, sopravvivano in effige, e siano oggetto di culto per sempre. Il padre Elio Marcellino al figlio Felicissimo. Feci bene, se intendono qualche cosa gli Inferi. Visse dieci anni, cinque mesi, undici giorni. / rank
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Revision as of 09:35, 15 July 2015

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English
CIL 06, 10731, p. 3507
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    Statements

    EDR149991
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    AGLI DEI MANI. Chiunque tu sia, tenero padre o madre che hai generato, ascolta: aver prole è buona cosa, se non è avverso il destino. L'invida morte non ti rapisca alltrettanto presto i figli, sì che tu per i miei, quasi fossero tuoi, possa pregare che, come meritano, sia lieve la terra, e, benché spenti, sopravvivano in effige, e siano oggetto di culto per sempre. Il padre Elio Marcellino al figlio Felicissimo. Feci bene, se intendono qualche cosa gli Inferi. Visse dieci anni, cinque mesi, undici giorni.
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